Prima dell’implementazione del Progetto Farm, si riusciva a coprire attraverso la coltivazione del mais solo il 30% del fabbisogno alimentare degli studenti del VTC. Il restante 70% veniva acquistato direttamente al mercato. Nel 2019, nasce il Progetto Farm, con l’obiettivo di togliere gradualmente all’associazione i costi derivanti dall’acquisto del cibo per gli studenti del VTC e colmare gradualmente quel 70%, in assoluto uno dei costi maggiori a gravare sull’associazione. Piantando più acri di terra e colture diverse dal solo mais, non solo sarebbe diminuita la quantità di cibo da acquistare, ma sarebbe anche migliorata la nutrizione degli studenti.
Sulla base di uno studio condotto dall’Università di Wageningen sullo stato nutrizionale degli studenti, le loro esigenze di micro e macronutrienti, tenendo conto delle caratteristiche climatiche e delle risorse disponibili nel territorio – come il fatto che Wasa si trova in un altopiano soggetto a abbondanti piogge durante la stagione delle piogge – si è cercato di elaborare una proposta nutrizionale ad hoc per gli studenti di Wasa. Un team di ricercatori dell’Università ha sviluppato dunque un piano con la previsione di coltivare 15 acri di terreno, suddivisi in cinque diversi campi. Per migliorare la resa e la sostenibilità della produzione, il team ha studiato specifiche tecniche di coltivazione, tra cui:
Inter-cropping: coltivazione di diverse colture sullo stesso appezzamento, in modo da sfruttare al meglio le risorse del suolo.
Rotazione delle colture: alternanza periodica delle colture nei vari campi, per mantenere la fertilità del terreno.
Nasce così il Progetto Farm, con l’obiettivo di raggiungere l’autosufficienza alimentare per tutti gli studenti del St. Joseph VTC, espandendosi in un secondo momento sul mercato locale per vendere i prodotti coltivati, al fine di rendere l’iniziativa più sostenibile nel lungo termine. I proventi della vendita del surplus serviranno a finanziare l’acquisto delle sementa, dei fertilizzanti e della manutenzione dei campi.
Attraverso questa collaborazione tra Students for Humanity e l’Università di Wageningen, parte il progetto. Per quanto riguarda l’implementazione, è stata realizzata una partnership con One Acre Fund, un’impresa sociale impegnata in 9 paesi dell’Africa Sub-Sahariana nello sviluppo di tecniche agricole innovative. Il loro contributo sarà quello di formare gli studenti del VTC, dalla piantagione, alla gestione delle rotazioni delle colture, fino alla raccolta e al post-harvest. Gli studenti del VTC sono già attivamente coinvolti nelle attività agricole del Progetto Farm, ad esempio partecipando ai raccolti e all’irrigazione dei campi. Inoltre, tra gli obiettivi dell’associazione c’è quello di avviare, a partire dal 2025, un nuovo workshop di agricoltura. Dato il ruolo cruciale del settore agricolo per l’economia del villaggio e della comunità di Wasa, è estremamente importante che gli studenti possano acquisire una qualifica ufficiale che consenta loro di estendere le best practices imparate anche ai propri famigliari, scalando le conoscenze acquisite ad un bacino di persone sempre più vasto.
Sui cinque campi del progetto Farm andremo a coltivare circa 20 diverse specie, tra cui: mais, fagioli, piselli, arachidi, patate dolci, girasoli, curcuma, cipolle, carote, zucche, amaranto, ragnetto, spinaci, melanzane, banane, avocado.
Una delle colture principali è senza dubbio quella del mais. Da esso si ricava la farina di mais con cui poter fare l’ugali, considerato uno dei piatti simbolo della Tanzania (non solo, un alimento base per la popolazione di molte nazioni africane) e uno dei principali alimenti della dieta alimentare degli studenti del VTC: una sorta di polenta bianca ricavata dal mais e dall’acqua.
Il Progetto Farm non è solo un modo per diversificare e migliorare l’alimentazione degli studenti, ma rappresenta forse il pilastro principale per raggiungere l’autosufficienza di Wasa, obiettivo principale di Working for Wasa. L’economia di sussistenza agricola, tipica delle zone rurali, permette al nostro progetto di trovare “terreno fertile” per estendere le nuove conoscenze alle famiglie del villaggio. Una migliore gestione dei campi e del raccolto, significa migliorare le attività economiche legate al cibo. Un’alimentazione sana ed equilibrata, migliora inevitabilmente le condizioni di salute e permette di gravare meno sul “settore sanitario”.
Il Progetto Farm diventa un vero e proprio modello di sviluppo comunitario basato sull’agricoltura.